Toti tui

Archivio per luglio, 2007

L’impegno socio-politico

 

Nell’ambivalenza dei processi di cambiamento che i cristiani sono chiamati ad esprimere

con forza e creatività la loro ispirazione evangelica e comunitaria per ritrovare un giusto equilibrio

tra libertà e giustizia, ma anche inventare nuove forme per l’annuncio della “bella

notizia“ del Vangelo.

Sempre di più ci si rende conto che la democrazia ha aperto spazi nuovi per tutti, questa situazione

di libertà consente alla Chiesa di vivere con maggiore libertà la sua missione

d’annuncio del Vangelo e del suo messaggio di promozione umana, nel quale si collocano

quelli che il Santo Padre ha definito “valori indisponibili”, che non dobbiamo vivere e interpretare

come divieti e proibizioni, ma collocarli nella logica della difesa della dignità e liber

tà dell’uomo e questo richiede

un nuovo e forte impegno dei cristiani in tutti gli ambiti del vivere comune, dal sociale all’economico, fino alla dimensione

dell’impegno politico.

La democrazia è il luogo in cui i cristiani devono mettere in campo un esercizio di presenza

nelle forme e nei modi più rispondenti alla loro vocazione. Questo nuovo impegno esige che

si recuperi un forte spirito ecclesiale e nello stesso tempo una attenzione fraterna verso gli

uomini che sperano, soffrono e si battono per un mondo migliore. In questo contesto occorre

non avere vergogna del Vangelo, non nascondere la nostra identità di cristiani. Non si tratta

di esibirla ma di renderla visibile nei nostri modi di fare e di essere, con umiltà, certo, ma

anche senza falsi pudori.

Questa presenza esige che si agisca in un nuovo spirito di comunione fraterna in cui ognuno

di noi si rapporta amorevolmente all’altro e agli altri mettendo in campo azioni ed iniziative

comuni tese a:

1. Valorizzare le risorse e le relazioni umane nel territorio e nelle parrocchie;

2. Generare progetti capaci di mettere insieme, di attivare risorse e di coinvolgere;

3. Riproporre il valore della solidarietà, la pratica della sussidiarietà e della responsabilità;

4. Promuovere ed educare ad una cittadinanza responsabile.

 

NUOVI RAPPORTI CON LA POLITICA

L’affermazione dell’autonomia e della “politicità” propria del sociale, non può estraniarci

dalla dimensione politica e dal perseguimento di sempre più ampi spazi di cittadinanza. Poiché

le questioni si presentano ai nostri occhi come complesse, su questa base dobbiamo impegnarci

a costruire un nuovo “discorso pubblico”. Le sfide che abbiamo di fronte sono

straordinarie. Ripensare la società, la politica in termini di questione antropologica significa

comprendere ciò che è il senso profondo, soggettivo per le singole persone dei grandi processi

di globalizzazione così come li viviamo ogni giorno.

Da qui l’urgenza di una proposta personalista, cioè di una visione della società,

dell’economia, della politica, della scienza e della tecnica che si fondino sulla persona. È

dalla novità di queste sfide e dal loro carico di questioni che germina l’esigenza di una nuova

proposta culturale, sociale e politica di stampo personalista, intesa come capacità di tenere

insieme la questione antropologica con le nuove dimensioni della questione sociale.

Questo nuovo esercizio di presenza deve esercitarsi a tutto campo, occorre un impegno socio-

politico che si eserciti soprattutto nei luoghi della vita, e non solo in quelli deputati alla

politica, che, purtroppo, tendono sempre di più a divenire esclusivi.

 Savino Pezzotta, presidente della Fondazione per il Sud

 

Civilizzare l’economia? Per uscire dalla neobarbarie globalizzata

File stimolante assai!
Da leggere con tranquillità, meglio se "insieme". 🙂